Battle Report Torneo Pietro Micca
Battle Report Torneo Pietro Micca

di Paolo Mappelli

Vorrei anzitutto ringraziare il Goblin di Torino e il fantastico gruppo di giocatori torinesi che hanno organizzato l’evento la “Divisione Pietro Micca” e ci hanno accolto con gentilezza e simpatia!

Ringrazio inoltre tutti gli avversari con cui ho giocato e che spero si siano divertiti (nonostante l’incredibile dose di dadi fazione che ho tirato in certi istanti!) nel giocare con me.

Le tre missioni del torneo sono state veramente particolari e interessanti e hanno influenzato non poco la scelta dell’armata e della composizione della lista.

Ho scelto di giocare NDAK, accantonando per un momento (solo un momentino!) la mitica lista aviotrasportata dei KV47 SSU perchè mi è parso potesse rendere di più negli scenari, ma anche perchè morivo dalla voglia di giocarli, avendoli già completati da mesi ma non essendo ancora riuscito a schierarli in ambito competitivo.

Ho deciso di schierare il kampfgruppe Christoph, ampliandolo con ben 6 unità di squadre anti tank, 3 unità di grenadier antifanteria, altri 2 hermann tropical e più per gusto che per effettiva resa in gioco, un PzIV K guidato dal terribile Panzermeister.
La scelta è ricaduta su questo tipo di armata partendo dal presupposto che dare “scout” e “trail blazer” all’intera armata (panzerIV a parte) mi avrebbe aiutato considerevolmente nella corsa agli obiettivi. Ed in effetti così è stato.

Paolo Duke Mappelli 1° Classificato

Durante la prima partita ho affrontato Stefano e i suoi Ranger Alleati. L’obiettivo di missione era una comoda e confortevole casetta situata su di un lato lungo del campo, ben difesa da una cinta di mura. Entrambi i giocatori partivano dal lato lungo opposto, ciascuno da metà di esso. Il centro del campo era poco coperto da scenici, il tutto dava l’idea di una orribile corsa nel vuoto verso morte certa…
La missione prevedeva come elementi schierabili dai giocatori un campo minato da due caselle e un blocco anticarro. Ho cercato di minare l’avanzata del mio avversario sfruttando questi due elementi a mia disposizione, e in parte è funzionato, di concerto con le folli mosse che ho osato poi.
In sintesi mi sono spinto verso il centro, evitando i campi minati, con il grosso delle forze di fanteria, stando attendo a coprire il lato destro con i camminatori ove possibile, mentre ho spostato il resto delle truppe direttamente nella zona di schieramento nemica (grazie a scout potevo correre e sparare). Così facendo mi sono assicurato controllo sulla mappa e ho rallentato di molto l’avanzata del mio avversario.
Alla fine del secondo turno, conscio del fatto che la strategia stava funzionando e che il mio avversario era stato rinchiuso nella sacca di contenimento, ho virato verso di esso camminatori e panzer IV per finire il lavoro, ripulendo le ultime unità rimaste.
Nonostante la vittoria, ogni partita che ho disputato con gli NDAK ha registrato molte vittime tra le mie file e le tattiche più azzardate, come questa, hanno portato al suicidio molti bravi “kameraten”, dazio necessario e sostenibile, data la conformazione della lista.

Nella seconda partita, disputata contro i Desert Scorpions di Gabriele, me la sono vista un pochino brutta e in certi istanti pareva dovesse esserci un fantomatico ribaltone improvviso delle sorti.
Il campo era dominato da un complesso di mura centrali che doveva essere conquistato scavalcando le mura e semplicemente discendendo all’interno, sperando di trovare copertura dietro due casse di munizioni.
Anche qui il peso del numero ha detto la sua e mi ha permesso di portare a casa la vittoria per logoramento. La conta delle vittime è stata altissima da entrambi i lati. Menzione d’onore va fatta a una delle jeep del mio avversario che con “leggerezza” si è portata a casa in un paio di azioni ben mirate un Hermann contemporaneamente a delle unità di fanteria.
Quella jeep mi ha fatto rabbrividire per un attimo…
Dato che gli accessi al fortino centrale erano solo due, ho optato per bloccare quello dal suo lato mettendo una tank trap schierabile (come nella missione precedente) esattamente di fronte all’ingresso. Credo che questo mi abbia dato una grossa mano nella missione e abbia obbligato le jeep del mio avversario a fare il terribile giochino esco-sparo-mi nascondo da angoli nascosti lontani dall’obiettivo centrale. I DS sono un’armata molto interessante e molto affascinante per il connubio di mobilità e potenza di fuoco, ben espresse dalle jeep armate fino ai denti e dalle fanterie kill squad, piene di phaser gun. Il plotone di Gregor e Izzy è molto forte, permettendo alle jeep di sopravvivere meglio nei primi istanti del gioco, mentre quello di Marek è a dir poco impressionante, con la sua abilità ad uso singolo, una volta per partita, di dare a TUTTI i Desert Scorpions appartenenti al plotone abilità “Expert” con le loro armi. In effetti quest’unità schierata sul lato sinistro è stata una spina nel fianco, fino a ché non sono riuscito a snidarla da quell’insidioso boschetto a colpi di MG del mio terribile Panzermeister (che però è stato costretto a lasciare il suo adorato carro pochi istanti dopo).

Durante la terza partita ho affrontato gli Spetznaz di Giulio, che giocava una lista mista di fanti e camminatori capeggiata da una squadra comando e dal “sempre sorridente” e simpatico Iron Joe, comodamente seduto su di un PT47-A comando.
La missione prevedeva di minare 4 plinti di roccia portanti situati nella striscia centrale della mappa. Far saltare queste colonne avrebbe dato 5 punti vittoria e dopo l’esplosione il giocatore che le aveva fatte brillare avrebbe deciso da quale lato longitudinale far cadere le macerie.
Seppure non sia capitato a noi, entrambi saggiamente cauti nel muovere le truppe a fianco delle colonne, questa cosa sarebbe potuta risultare mortale per le sfortunate unità trovatisi sotto la traiettoria delle macerie al momento del crollo.
Uno scenario davvero divertente e singolare, unico nel suo genere.
Questo scenario è stato uno dei motivi per cui ho scelto di giocare NDAK a questo torneo.
Prendendo bene le misure avevo concluso che l’unica forza in grado di dire la sua in uno scenario del genere sarebbe stata  una lista piena di unità con Scout… ed ecco che Christoph all’improvviso è diventato insostituibile.
Il mio avversario purtroppo non aveva Scout e questo mi ha dato un grande vantaggio iniziale, sebbene sia riuscito a sminare una delle colonne appena in tempo mediante una riattivazione di un’unità di Spetsnaz da parte della squadra comando. L’intera area centrale del campo era considerata coperta come un edificio, così mi sono prodigato per correre immediatamente con tutto il possibile al suo interno per evitare i colpi dei 2 mortai schierati dal mio avversario, resi meno efficaci dalla contingenza.
Nel carnaio in mezzo al campo ho comunque perso quasi metà della mia lista dandola in pasto al mio avversario, nonostante la NDAK, nei corridoi e nelle strettoie si sia rivelata mostruosa (soprattutto Christoph e la sua Security Squad). C’è stato un momento in cui il mio avversario, con il semplice utilizzo dei fumogeni dei suoi camminatori TSH, ha rallentato la mia avanzata e tentato il ribaltone per i primi due turni, ma appena il fumo si è dissipato ho potuto rispondere efficacemente ai suoi colpi.
In questa partita ho fatto una serie mirabolante di simboli fazione (scusami Giulio!) in determinati momenti che hanno potuto influire, anche se non definitivamente, sul risultato della partita.

In conclusione mi sono divertito tantissimo e ho trovato gli scenari molto stimolanti e diversi dal solito.

RIngrazio ancora i miei avversari che hanno saputo darmi del filo da torcere e mi hanno permesso di godere di questa bellissima giornata di gioco con la loro correttezza e simpatia!

Ringrazio anche Ammo Drop per avermi permesso di scrivere questo report.

Ammo Drop ringrazia il giocatore Paolo per la sua disponibilità nello scrivere questo Battle Report

AMMO DROP